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La serie "Attività politica" comprende il "corpus" più rilevante e significativo della documentazione conservata nell'Archivio. All'interno di questa serie sono infatti classificati i documenti relativi all'organizzazione e allo svolgimento delle campagne di sensibilizzazione e d'intervento dell'associazione nel corso della sua esistenza. La serie è stata strutturata attraverso sottoserie tematiche in parte già parzialmente presenti nell'organizzazione originaria dell'archivio in parte costituite dall'archivista sulla scia delle scelte già operate dalle responsabili dell'Archivio centrale dell'UDI per la redazione degli inventari dell'archivio tematico. L'attività politica è stata suddivisa in dodici categorie tematiche che riflettono l'organizzazione già data dell'archivio.

La celebrazione dell'8 marzo è la principale occasione di visibilità e di promozione dell'UDI di Verona. Con l'8 marzo i diversi circoli territoriali si animano grazie all'attività delle militanti del Comitato provinciale mandate a Borgo Roma, piuttosto che a Legnago od altro per organizzare le feste o le conferenze che culminavano sempre con la consegna della mimosa e la diffusione straordinaria del numero speciale di Noi Donne. Nel corso degli anni le manifestazioni dell'8 marzo seguono le principali campagne politiche dell'UDI, riflettendo i temi caldi di discussione: dalla pace nei primi anni del dopoguerra, all'emancipazione, e poi successivamente la riforma del diritto di famiglia, il diritto all'aborto e, per finire, negli ultimi anni dell'archivio di nuovo il tema della pace dopo la 1° Guerra del Golfo e guerra nella ex Jugoslavia. Affianco all'attività specifica della sede locale di Verona è sempre presente nella documentazione dell'archivio l'attività di stimolo e di impostazione del lavoro dell'UDI nazionale che, con certo preavviso, informa sulle parole d'ordine e gli argomenti della mobilitazione e verifica infine l'attività svolta. La documentazione comprende corrispondenza, volantini, relazioni, inviti prodotti naturalmente dall'UDI di Verona e dalle altre sedi, il nazionale le altre UDI locali ma anche da altre associazioni, sindacati e partiti politici. Particolarmente curiose e interessanti sono le tabelle riepilogative sulle celebrazioni dell'8 marzo. Come per le altre sottoserie dell'archivio, la documentazione mostra una sospensione dell'attività negli anni tra il 1984 e il 1987. In coda è stato disposto un fascicolo, di datazione incerta, certamente degli anni novanta con alcuni appunti manoscritti sul primo intervento di schedatura dell'archivio realizzato all'interno dell'UDI di Verona.

Vai al dettaglio: 8 marzo

La sottoserie affronta uno degli ambiti dove maggiore fu l'azione e l'impegno delle donne dell'UDI. E' organizzata al suo interno cronologicamente in fascicoli annuali che affrontano i temi: "Contraccezione", "Consultori", "Aborto" e "Sesso e società", comprendente tutte le questioni attinenti genericamente alla sessualità. La documentazione è datata dagli inizi degli anni settanta e segue l'evolversi delle campagne per l'istituzione dei consultori, per la diffusione dell'educazione sessuale, la legge per l'aborto, il referendum abrogativo, e, negli anni più recenti, le problematiche dell'Aids. Vede spesso l'attività dell'UDI in consonanza e unione con quella di altri gruppi e movimenti femminili e femministi, un esempio tra i tanti è il caso dei documenti prodotti dal Coordinamento veronese per l'autodeterminazione della donna che riunisce le Donne democratiche, la Casa della donna, il Gruppo Donne di Veronetta, il Punto Strega e l'UDI a favore del diritto all'aborto libero e gratuito. Oltre alle associazioni e ai movimenti femminili e femministi la documentazione proviene da partiti, istituzioni e sindacati. Comprende, tra gli altri, opuscoli, volantini, circolari informative, atti di convegni.

Vai al dettaglio: Contraccezione - Aborto

La sottoserie comprende la documentazione relativa al tema maternità nelle diverse accezioni che ha avuto nella storia politica dell'UDI. Negli anni cinquanta e sessanta l'obiettivo della mobilitazione è sancire e tutelare i diritti della lavoratrice madre e sostenere le donne nella loro volontà di emancipazione di fronte alla cura dei figli, mentre negli ultimi anni diventa anche la richiesta di una forma meno medicalizzata di parto con la proposta di legge di iniziativa popolare portata avanti nel 1990 dal Coordinamento nazionale donne per la legge sul parto denominata "I diritti della partoriente e i diritti del bambino in ospedale". Le tipologie documentarie conservate comprendono opuscoli, volantini, circolari e comunicati stampa. La documentazione relativa al tema trattato non è particolarmente consistente ed appartiene prevalentemente all'UDI nazionale.

Vai al dettaglio: Maternità

Il tema della violenza sessuale è uno dei motivi fondamentali dell'agire politico dell'UDI dagli anni settanta. Si realizza da un lato con l'azione per la conquista di una legge giusta che superi la definizione di delitto contro la morale e che porta alla nascita del Comitato promotore per la legge di iniziativa popolare e alla raccolta delle firme necessarie, dall'altro con la lotta a sostegno delle donne vittime di violenza attraverso le numerose costituzioni di parte civile delle associazioni femminili e femministe durante i processi. Questa duplice canalizzazione delle azioni politiche si riflette anche nell'articolazione dei fascicoli annuali intitolati "Violenza sessuale" e "Casi di violenza nella cronaca". L'azione dell'UDI Verona, come anche in ambito nazionale, è caratterizzata dalla collaborazione e dall'unione con le altre realtà femministe in aggregazioni come il Comitato donne per l'autodeterminazione. Il problema della violenza sessuale rimane uno dei fulcri centrali anche nell'ultimo periodo di vita dell'Associazione dopo la ripresa dell'attività nel 1987 grazie alla costituzione di un gruppo di lavoro denominato "Intimità senza violenza" che si propone la realizzazione di un manuale e di un questionario rivolti al mondo giovanile. Il questionario sull'educazione e la cultura giovanile viene presentato all'interno delle scuole e compilato da un campione di 95 giovani, un numero più ridotto rispetto alle intenzioni originarie, mentre del manuale che doveva fornire un vademecum per la donna vittima di violenza possediamo diverse stesure provvisorie che non sembrano però aver dato luogo ad una realizzazione definitiva. Sempre negli ultimi anni nasce all'interno dell'Associazione un Telefono Rosa che si propone di assistere le donne in difficoltà e che sopravviverà poi alla chiusura dell'Associazione. La documentazione è costituita da volantini, circolari, opuscoli, comunicati stampa, molto interessanti sono anche i ritagli stampa che offrono uno spaccato significativo dell'elaborazione teorica del movimento delle donne.

Vai al dettaglio: Violenza sessuale

All'interno di questa sottoserie sono comprese le carte relative alle importanti riforme del diritto di famiglia e del divorzio ma anche in generale le riflessioni sul ruolo della donna all'interno della famiglia in questi anni di grande trasformazione. "Famiglia", "Diritto di famiglia" e "Divorzio" sono i titoli dei fascicoli annuali disposti cronologicamente. Il tema del divorzio è forse quello più sentito fin dalla proposta di legge del Deputato Loris Fortuna intitolata "Casi di scioglimento del matrimonio" nel 1965 e soprattutto in occasione della campagna contro il referendum abrogativo del 1974. E' evidente la partecipazione delle donne dell'UDI veronese a questa tematica che però va naturalmente esaurendosi con la fine degli anni settanta. La documentazione comprende circolari, volantini, opuscoli provenienti dall'UDI di Verona, dall'UDI centrale e dalle altre sedi locali, nonché da partiti, movimenti, e istituzioni.

Vai al dettaglio: Famiglia - Divorzio

Questa sottoserie costituisce uno degli ambiti più interessanti dell'archivio. Distanziandosi da quanto effettuato nel riordino dell'Archivio centrale dell'UDI si è scelto di conservare tutta la documentazione relativa al tema lavoro in quest'unica sottoserie, lasciando all'articolazione dei fascicoli il compito di riprodurre le complessità del tema trattato. Questa decisione si è resa necessaria data la minore consistenza delle carte, ma si è preferito comunque cercare di rispettare a livello dei fascicoli l'articolazione dell'Archivio centrale per rendere possibile agli studiosi un immediato confronto tra i diversi tipi di documentazione. La sottoserie è articolata in fascicoli intitolati "Diritto al lavoro", che comprendono la documentazione relativa alle tematiche generali e al diritto al lavoro della donna considerato come primo e principale strumento di emancipazione, e "Donne e lavoro", che affrontano le problematiche relative alla parità tra uomo e donna, le pari opportunità, l'attenzione per le madri lavoratrici e la salute della donna, i licenziamenti per matrimonio. Affianco a questi fascicoli sono poi presenti quelli intitolati "Particolari categorie di lavoratrici e lavoratori" dedicato appunto ai diversi lavoratori dipendenti, in particolar modo, data la struttura del tessuto produttivo veronese, ai lavoratori delle industrie chimiche e farmaceutiche, come la Glaxo ma anche alle lavoratrici a domicilio. Infine vi sono i fascicoli intitolati "Donne della campagna" e "Pensione alle casalinghe". Verso il mondo delle campagne, così importante nel Veneto dell'epoca, si rivolsero numerose iniziative politiche tra le quali dobbiamo certamente ricordare l'organizzazione delle diverse conferenze delle donne della campagna, la battaglia per l'abolizione del Coefficiente Serpieri, le campagne per le mutue contadine. Inoltre dobbiamo ricordare la mobilitazione attuata anche a Verona negli anni cinquanta e primi sessanta per l'ottenimento di una pensione per le casalinghe attraverso la raccolta di firme e la partecipazione a diverse manifestazioni. In anni più recenti dobbiamo segnalare l'importante azione dell'UDI in tema di parità tra uomo e donna nella vicenda che coinvolse una vigilessa locale e l'amministrazione comunale di Bardolino.

Vai al dettaglio: Lavoro

La rivendicazione di uno Stato Sociale che risponda ai mutati bisogni della società moderna costituisce uno dei filoni dell'attività politica dell'UDI. Subito dopo la guerra l'attenzione è concentrata per la soluzione delle condizioni di miseria di gran parte della popolazione e si attua con un'attività assistenziale a favore dei bambini delle zone e delle classi disagiate, già con gli anni cinquanta si passa alla rivendicazione più ampia e articolata di servizi sociali che aiutino le donne nel loro cammino di emancipazione, in particolar modo per quanto riguarda l'attenzione ai problemi della donna lavoratrice. L'attività per la conquista di servizi sociali dell'UDI si rivolge quindi a due temi paralleli: la rivendicazione di asili nido e la parallela campagna per l'abolizione dell'Opera Nazionale Maternità e Infanzia. Due obiettivi che saranno parzialmente realizzati negli anni settanta con l'approvazione della Legge n° 1044 del 6 dicembre 1971 e la Legge n° 693 del 23 dicembre 1975. Oltre a questi due filoni fondamentali la battaglia per i servizi sociali si esplica anche attraverso l'attenzione ai servizi sanitari, lo studio e la collaborazione con le realtà cooperative e gli enti locali per l'urbanistica e, negli anni più recenti, la riflessione, nata all'interno del PCI, sui tempi di vita e della società con la richiesta di un'armonizzazione degli orari del lavoro e dei servizi. All'interno della sottoserie sono stati costituiti fascicoli annuali intestati rispettivamente "Asili nido", "ONMI" e "Servizi sociali" per le tematiche generali. La documentazione comprende opuscoli, volantini, circolari, corrispondenza, atti di convegni.

Vai al dettaglio: Servizi sociali

La riforma della scuola è un tema dibattuto all'interno dell'UDI. Due sono i motivi che si succedono negli anni: a partire dal 1968 quello che lo slogan dell'UDI definisce "Il diritto della scuola comincia a tre anni" e quindi l'attenzione per la scuola della prima infanzia e poi successivamente l'attenzione per la partecipazione democratica dei genitori attraverso gli organi collegiali. Sono i temi affrontati anche nei fascicoli dell'archivio attraverso opuscoli, relazioni, volantini, atti di convegni e dovuti prevalentemente all'UDI nazionale ma anche a partiti ed istituzioni locali e centrali.

Vai al dettaglio: Scuola

Nata dall'esperienza dei Gruppi di difesa della donna nell'Italia occupata dai nazifascisti l'UDI ha mostrato fin da subito un grande interesse per l'invocazione alla Pace. Nel quadro della Guerra fredda, del proliferare degli armamenti atomici, dell'installazione anche in Italia dei missili NATO, il tema della campagna per la Pace degli anni quaranta-sessanta si richiama alle esperienze di guerra, alla donna, madre e sposa e, come tale, più sensibile alla difesa della vita. Nella realtà del Veneto uno dei temi di contrasto sono le installazioni di basi militari americane sul suolo italiano. Nell'attività specifica dell'UDI Verona dobbiamo sottolineare due manifestazioni autonome con una certa eco nell'Archivio: la visita della delegazione della Women's caravan of peace guidata da Dora Russell nel giugno del 1958 e, dieci anni più tardi, la visita di una delegazione di donne del Vietnam. Con il tema della pace si lega sempre il ricordo e la memoria della Resistenza e quindi le celebrazioni del 25 aprile e il ricordo delle esperienze personali di alcune fondatrici dell'UDI veronese (Odilla Rossi e Giulietta Biondani). Con gli anni sessanta al richiamo della pace come tale nel quadro contrapposto della Guerra Fredda si affianca il problema della solidarietà con i popoli vittime di dittature, dalla Grecia al Cile, ma anche la preoccupazione e il monito per le stragi del terrorismo italiano. Infine negli ultimi anni di vita della sede veronese lo scoppio della prima Guerra nel Golfo riporta in prima fila il movimento per la pace in particolar modo grazie all'operato delle Donne in nero. La documentazione comprende cartoline, appelli, volantini, corrispondenza, opuscoli provenienti dalle diverse strutture dell'UDI ma anche da partiti e associazioni.

Vai al dettaglio: Pace

I fascicoli di questa sottoserie, che non è presente nell'articolazione dell'Archivio Centrale dell'UDI, comprendono raccolte di autodocumentazione, in parte prodotte dall'UDI Verona in parte da altre realtà e associazioni su tematiche di diverso genere: dall'ambiente all'associazionismo, dall'8 per mille all'immigrazione, dalla pena di morte al Terzo Mondo. Si tratta in alcuni casi di tematiche affrontate sporadicamente dall'associazione o con maggiore continuità, come nel caso dell'ambiente al quale si da un certo rilievo dopo il 1988 e il progetto per la costruzione di un'arteria stradale detta "Mediana". La documentazione comprende opuscoli, volantini, corrispondenza, inviti, bollettini e numeri di riviste.

Vai al dettaglio: Varie

All'interno di questa sottoserie sono compresi i fascicoli che riguardano le numerose attività culturali e ricreative organizzate dall'UDI ma anche da altre associazioni e istituzioni. Le attività, che talvolta sconfinano nell'ambito dei servizi sociali, sono state nel corso degli anni uno dei momenti di impegno e partecipazione delle donne, di confronto e di visibilità. Ed ecco quindi le gite in Jugoslavia o in visita ai luoghi simbolo della Resistenza e del fascismo ed ancora negli ultimi anni di vita dell'associazione i corsi di memorizzazione, le proiezioni cinematografiche, le cene di Natale. Molto importante, soprattutto nei primi anni, è l'organizzazione dei corsi di educazione per gli adulti che si occupano di argomenti vari dal ruolo della donna alle problematiche genitoriali. All'attività di educazione e di formazione contribuisce attivamente in ambito nazionale il Centro studi Elsa Bergamaschi, ma vi è anche una specifica attività della sede veronese grazie ai contributi del Ministero. Alla documentazione prodotta dall'UDI di Verona si aggiunge quella prodotta dalle altre sedi locali, nonché, soprattutto negli ultimi anni, quella di enti e associazioni varie, in particolar modo quelle legate al mondo del Femminismo.

Vai al dettaglio: Iniziative culturali e ricreative

Le carte conservate in queste schede offrono uno spaccato significativo del legame tra l'UDI e la rivista Noi Donne. Noi Donne è almeno fino agli anni settanta il periodico ufficiale dell'UDI, per molti anni il giornale è gestito politicamente dalla Segreteria dell'UDI nazionale che nomina le direttrici e cura la contabilità. Artefici della vendita e della promozione della rivista sono le diffonditrici delle quali non è però conservata nei documenti presenti nell'archivio particolare testimonianza se non in occasione della diffusione dei numeri speciali per l'8 marzo. Fondamentale per la storia di Noi Donne è il 1969, anno in cui nasce la Cooperativa Libera Stampa che assume la gestione del periodico, fino a diventare proprietaria nel 1991 del 40% del capitale finanziario. La documentazione è articolata in una serie di fascicoli tematici dal titolo "Corrispondenza", che contengono circolari, informazioni sui numeri in edicola e comunicazioni societarie; "Promozione e diffusione" con la documentazione relativa, "Le donne e la stampa" che affrontano le problematiche generali relative alla presenza delle donne nei mass media, dalla prima riflessione svolta durante il 1o Congresso per la stampa femminile tenutosi a Roma dal 25 al 28 ottobre 1952, alle riflessioni nazionali e internazionali più recenti. In coda alla sottoserie sono presenti le annate incomplete di Noi Donne dal 1951 al 1992 e degli altri periodici Miopia, Effe e Verona Oggi.

Vai al dettaglio: Noi Donne e stampa femminile

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