Lonzi, Marta
Estremi cronologici
Firenze (FI), 1970-01-01Roma (RM), 2008 aprile 9
Profilo storico / Biografia
Marta Lonzi nasce a Firenze il 13 aprile 1938. La madre Giulia Matteini nel 1929 aveva sposato Agostino Lonzi, che al momento della nascita di Marta aveva avviato da qualche anno una piccola attività industriale. Marta nasce dopo Carla e Lidia; seguiranno i fratelli Vittorio e Alfredo.
Iscritta all’Università degli studi di Firenze, Marta si laurea nel 1963 presso l’Istituto di Urbanistica diretto da Ludovico Quaroni e quello di Scienza delle Costruzioni di Riccardo Morandi della Facoltà di architettura. La sua tesi di laurea "Progetto del ponte in corrispondenza del quartiere La Piaggia e sistemazione urbanistica delle zone circostanti" (voti 110:110), vince il 1.o premio U.I.S.A.A. 1963 (Unione Italiana Applicazione Acciaio).
Superato l’esame di stato nell’ottobre 1963, si iscrive all'Ordine degli Architetti di Roma, dove nel frattempo si è trasferita dopo il matrimonio con Giancarlo Mibelli, imprenditore nel settore del legno. Nell’arco di pochi anni nascono tre figli; Marta cerca di conciliare la nuova dimensione di madre con quella di architetto, affrontando i primi lavori da professionista. Cerca di mantenere i contatti con il gruppo dell’università, è coinvolta nel 1965 nel Corso sperimentale di preparazione urbanistica organizzato ad Arezzo dal Centro studi della fondazione Olivetti e presieduto da Ludovico Quaroni. La riflessione su temi urbanistici sfocerà nell’elaborato vincitore del Premio Olivetti 1966 La città nuova, con M. Cusmano, B. Gabrielli, R. Mazzanti, R. Rozzi, e proseguirà nelle ricerche svolte negli anni ’60 - sotto la direzione di M. Manieri Elia ed I. Insolera - per Italia Nostra e la Cassa per il Mezzogiorno sulla Gallura e il litorale abruzzese. Partecipa anche a diversi concorsi di progettazione (Teatro comunale di Cagliari, 1965; poi Camera dei deputati a Roma, con lo stesso Quaroni, 1969). Tramite la sorella Carla Lonzi, critica d'arte, allieva di Roberto Longhi e scopritrice dell'avanguardia degli anni sessanta, entra in contatto con gli artisti di quel periodo, da Pinot Gallizio ai situazionisti, da Carla Accardi a Pietro Consagra, da Mario Nigro a Jannis Kounellis, da Giulio Paolini a Luciano Fabro.
Tra il 1967 e il '73 rientra in Università come assistente volontaria presso la cattedra di Composizione Architettonica della Facoltà di Architettura di Roma, diretta prima da Alberto Samonà e, dopo un anno, da Ludovico Quaroni.
In questi stessi anni partecipa con la sorella Carla, esponente di spicco del femminismo in Italia, alle vicende di Rivolta femminile (Roma 1970) e alla successiva creazione della omonima casa editrice a Milano nel 1971. L’adesione al gruppo le consente l’elaborazione di una peculiare visione del processo creativo, in parte debitrice delle analisi sviluppate all’interno del gruppo di autocoscienza. In parallelo la passione per l’attività didattica si scontra con il crescere del senso di estraneità allo spirito e ai metodi della progettazione vigenti. Abbandona così l'università con una lettera di dimissioni indirizzata a Quaroni, e intraprende un percorso di ricerca sul processo “reale e non sublimato” che le varrà inviti per conferenze, seminari di sperimentazione e corsi di progettazione soprattutto all’estero. Dopo il libro L’architetto fuori di sé, pubblicato da Scritti di Rivolta femminile nel 1982, inizia infatti una densa stagione di presentazione e di dibattito, in diverse facoltà di Architettura italiane e straniere, come l’anno seguente in Francia, all’Ecole di Architetcture de Strasbourg, sul tema "Che cosa è per una donna creare?". Spesso alle conferenze segue un coinvolgimento didattico in corsi o seminari: così a Berlino, prima all’IBA nel 1987 quindi all’Hochschule der Kunste (1989); e poi Malaga (1993), di nuovo Strasburgo (1993-94), Toledo (1994), La Coruña (1994-95). In particolare, è responsabile di un corso di progettazione al V anno presso la Scuola d'Architettura di Strasburgo durante il I semestre scolastico 1993-94, quindi è responsabile di un corso di dottorato presso la Escuela Técnica Superior de Arquitectura de la Universidad de La Coruna come professore invitata per il II trimestre scolastico 1994-95. In Italia rientrerà con un incarico universitario soltanto nel 2005, al Master Restauro del moderno del Politecnico di Milano. In questi anni indirizza le sue riflessioni, negli scritti come nella pratica progettuale, sempre più verso l’indagine del processo creativo - un processo creativo non distruttivo verso ciò che preesiste, sia esso centro storico, periferia o natura. Partecipa a diversi concorsi di architettura e di urbanistica in Italia e all’estero, tra cui il Concorso per il parco urbano del Porto Navile e della Manifattura Tabacchi a Bologna, 1984, Concorso di idee per il riassetto di piazzale Matteotti e l'utilizzo dell'area dell'ex-Macello e sue adiacenze a Vicenza (con Angela Cattaneo), 1986, Concorso IBA Lutzowplatz a Berlino (con M. Matteini e M. Pinardi), 1987, Concorso Internazionale per idee e progetto preliminare per la riqualificazione e sistemazione del Borghetto Flaminio a Roma, 1994-95, Concorso per la realizzazione di un parcheggio nell'area ex SITA, Siena, 2003. Il tema delle periferie urbane, in particolare di quelle romane, sarà oggetto di continui approfondimenti a partire dalla proposta elaborata per il concorso "Quale periferia per Roma capitale" bandito dall’Associazione dei costruttori romani ACER nel 1990, e sfocerà quindi nel progetto elaborato per Pietralata poi fatto proprio dalle associazioni di base del quartiere, pubblicato in Del Sistema Direzionale Orientale, Prototipi, Milano 1997 quindi in Roma è da salvare. Pietralata New York Istanbul, Prototipi, Milano, 1999. Il punto di approdo di tante esperienze e ricerche è il libro Autenticità e progetto pubblicato da Jaca Book nel 2006.
In ambito professionale, ha da subito svolto incarichi di progettazione di edifici, di ristrutturazione architettonica e restauro, e di design in Italia e all'estero (Maiorca, Vienna, Berlino), sovente pubblicati su riviste italiane e estere.
La progettazione si traduce in edifici attenti al contesto ambientale, come la villa a Fetovaia (Elba) del 1969 e lo stabilimento industriale nella piana del Campidanu (Sestu) del 1973-74, o in realizzazioni conseguite con minimi costi ambientali, come la villa Turrini-Meteori a Sasso Marconi, 1988-93. Negli interventi di ristrutturazione spicca per l’originale risoluzione del linguaggio plastico e di funzionalità quello relativo al coronamento dell’immobile di Giulio ed Enrico Gra, piazzale Belle Arti 3, Roma (1972-73), utilizzato nelle riprese da registi come E. Olmi, G. Bertolucci, E. Scola, D. Maiorca. Caratteristiche analoghe si ritrovano anche in interventi successivi, come lo studio Carla Accardi a Roma, 1974; gli atelier d’artista in via Margutta, 1979-81, l'appartamento Susie Wiesel in Untere Viaduktgasse, 1978-'84, e la ristrutturazione dell'ufficio Placzek, 1984-'85, nel centro storico di Vienna. Il progetto e ristrutturazione di un punto vendita della ditta BIEG, a Berlino Est, 1985-86 è stato uno dei rari esempi di realizzazione di architettura degli interni e di design, in Germania Orientale, eseguito da uno studio e da maestranze dell'ovest, al tempo del muro di Berlino. Si ricordano qui anche la ristrutturazione interna dell' appartamento Mondino a Torino, 1989-91, e quella dell'appartamento Pumilia a Palermo: quest’ultimo, situato nel centro storico cittadino, è uno dei primi esempi di moderna architettura di interni in quella città.
Nel 1986 inizia a produrre col marchio Antithesis una serie di mobili, lampade e oggetti, alcuni dei quali realizzati per le ristrutturazioni di case e di uffici progettati a partire dal 1970, e apre a Roma l’omonima galleria.
Anche dopo la prematura scomparsa, nel 1982, della sorella Carla, continua insieme alle altre componenti del gruppo milanese a occuparsi della casa editrice, presentandone l’attività in diverse fiere internazionali dell’editoria femminista. La militanza è scandita dai contributi pubblicati negli anni ’70: "Diritti della mia soggettività", in La presenza dell’uomo nel femminismo (con Anna Jaquinta, Carla Lonzi), Scritti di Rivolta femminile, Milano 1978, dalla cura editoriale della produzione poetica di Carla (C. Lonzi, Scacco ragionato, Poesie 1958-1963, a cura di Marta Lonzi, Anna Jaquinta, Scritti di Rivolta femminile, Milano 1985), infine dalla monografia Diana: una femminista a Buckingham Palace, Scritti di Rivolta femminile, Milano 1998.
Ma, al di là della militanza, la riflessione e la pratica architettonica di Marta Lonzi sono profondamente intrecciate con la consapevolezza di genere, come dimostra la sua opera.
Marta muore a Roma il 9 aprile 2008.
Bibliografia e conferenze
1966
M. Lonzi, M. Cusmano, B. Gabrielli, R. Mazzanti, R. Rozzi, La città Nuova, Premio Olivetti 1966
1977
"Solidarietà ideologica e coscienza distinta", in M.G. Chinese, C. Lonzi, M. Lonzi, A. Jaquinta, E' già politica, Scritti di Rivolta femminile, Milano 1977
1978
"Diritti della mia soggettività", in M. Lonzi, A. Jaquinta, C. Lonzi, La presenza dell’uomo nel femminismo, Scritti di Rivolta femminile, Milano 1978
1982
L’architetto fuori di sé, Prototipi, Milano, 1982
1983
Conferenza "La création architecturale: analyse par une femme architecte", Strasburgo, Ecole d’architecture, 9 febbraio 1983
1984
Une femme architecte: sa propre démarche créative, in "Pignon sur rue" Architecture féminin pluriel, n. 49, 1984
1985
M. Lonzi, A. Jaquinta (a cura di), C. Lonzi, Scacco ragionato, Poesie 1958-1963, Scritti di Rivolta femminile, Milano 1985
Les Forums et les architectes: un problème éternel de sauvegarde, in "Werk und Zeit", Berlin, 8 giu.1985
1987
Conferenza "La ville comme expérimentation de domaine et domaine de l'expérimentation", Nancy, Ecole d’architecture, 20 maggio
Conferenza "Was bedeutetes fur eine Frau, schopferisch tatig zu sein (Che cosa è per una donna creare)?", Berlino, IBA, 19 giugno
1989
Conferenza "Dall’oggetto al soggetto: un ribaltamento innovatore nel processo creativo", Berlino, Hochschule der Kunst, 27 novembre - 1 dicembre
1992
Conferenza "Rapporto reale e non sublimato con l’oggetto", La Coruña,
M. Lonzi, A. De Carlo, M. Delfino (a cura di), Armande sono io! Di Carla Lonzi, Prototipi, Milano 1992
1993
Seminario Relacion real e no sublimada co obxecto nel corso “Urbanisme y mujer: Nuevas visiones del espacio pùblico y privado”, Malaga, 13-14 dicembre
1994
Conferenza "Dall'oggetto al soggetto: un ribaltamento innovatore del processo creativo", Ecole d’architecture de Strasbourg, 31 gennaio
Seminario "Relacion real e non sublimada co obxecto", Colegio Oficial de Arquitectos de Castilla - La Mancha, partecipazione all'interno del corso "Urbanisme y Mujer: Nuevas visiones del espacio pùblico y privado", Toledo 24-27 aprile
1995
Parchi urbani: l’ultima, vera, occasione per prendere coscienza della periferia, della città, in "Paesaggio urbano", 4-5 lug.-ott. 1995
"Un rifiuto comprensibile”, in Carla Lonzi, Rapporti tra la scena e le arti figurative della fine dell’800, a cura di Moreno Bucci, Leo S. Olschki editore, Firenze 1995
1996
Invitata XIX Congresso Internazionale UIA, Barcellona, sessione "Neuvas visiones del espacio publico y privado"
1997
Del sistema direzionale orientale, Prototipi, Milano, 1997
1998
Roma 2000: una città senza periferia, in "Il Manifesto", 17 giu. 1998
Diana: una femminista a Buckingham Palace, Scritti di Rivolta femminile, Milano 1998
1999
Marta Lonzi, Francesca Garavini, Roma è da salvare. Pietralata New York Istanbul, Prototipi, Milano, 1999
Ciclo di conferenze dal titolo "Addio città belle? Inedita rilettura dell’urbanistica e della sua storia, delle sue sublimazioni e delle sue possibilità creative per un riconoscimento urbano", Scuola di cultura contemporanea di Mantova
2005
Lezioni al Master Universitario di II livello del Politecnico di Milano "Restauro del moderno. Istruttoria e Progetto per la Tutela e il Recupero di Architetture del XX Secolo"
2006
Autenticità e progetto, Jaca Book, Milano, 2006
Contenuto
L’archivio Marta Lonzi attualmente trasferito alla Fondazione Badaracco riguarda la documentazione presente nella casa di famiglia in Chianti in quello che è stato l’ultimo studio di Marta: relativa quindi all’attività professionale di progettista, inclusa la produzione teorica (articoli, conferenze, libri). Comprende inoltre capitoli significativi sulla galleria di design Antithesis e sui viaggi di studio (per immagini in diapositive); materiali documentari e pubblicazioni delle edizioni di Rivolta femminile (sia i titoli di cui è autrice ma non solo). Sono incluse anche due scatole di corrispondenza privata, 3 plastici (2 modelli in cartoncino; 1 in metallo) relativo a committenze private e a un progetto di concorso.
L’archivio è suddiviso in 7 serie: Documenti personali, Progetti e concorsi, Scritti e conferenze, Design, Fotografie di viaggi e di architetture, Scritti su M. Lonzi, Femminismo.
La serie “Documenti personali” contiene per lo più la corrispondenza e le fotografie. La corrispondenza è costituita da lettere delle sorelle e della madre (con anche alcune minute di lettere di Marta), dal carteggio con il marito Giancarlo Mibelli per gli anni 1960-1976, da lettere e cartoline di amici, fra cui rilevante il carteggio con l'amica Anna Cioli. Le fotografie sono presenti in forma frammentaria e comprendono alcuni ritrattti di Marta, fotografie con i figli in vacanza o in altre situazioni, fotografie con amici e di amici in diversi contesti. Tra le fotografie due fascicoli riguardano Carla Accardi con foto prevalentemente di sue opere (il lume e la tenda) e Pietro Consagra con foto di sue opere ambientate nello studio milanese con la presenza di Carla Lonzi e altri contesti. Alcuni documenti di questa serie sono esclusi dalla libera consultazione sulla base della normativa vigente.
La serie “Progetti e concorsi” raccoglie la documentazione dei numerosi concorsi d'architettura e di urbanistica in Italia e all'estero a cui Marta Lonzi partecipa, a partire dalla metà degli anni ’60 (Concorso per il teatro Comunale di Cagliari, 1965), fino ai primi anni 2000 (Concorso per la realizzazione di un parcheggio nell'area ex SITA, Siena, 2003; Concorso per la sistemazione e valorizzazione della piazza I Ottobre, Santa Maria Capua Vetere, 2006).
Alcune di queste proposte scandiscono tappe fondamentali nella sua ricerca: così il Concorso per il parco urbano del Porto Navile e della Manifattura Tabacchi a Bologna, 1984; il Concorso di idee per il riassetto di piazzale Matteotti e l'utilizzo dell'area dell'ex-Macello e sue adiacenze a Vicenza; il Concorso Internazionale per idee e progetto preliminare per la riqualificazione e sistemazione del Borghetto Flaminio a Roma, 1994-95, come è documentato dalla ripetuta ricorrenza nell’archivio. Dei progetti di concorso si ritrova una documentazione a volte ricchissima, con appunti, studi, foto di sopralluoghi, schizzi, fino a elementi del modello, oltre ovviamente alle proposte concorsuali e alla corrispondenza con colleghi e consulenti.
Sono documentati anche gli incarichi professionali di progettazione di edifici, di ristrutturazione architettonica e restauro, in Italia e all'estero (Maiorca, Vienna, Berlino), sovente pubblicati su riviste italiane e estere, che svolge in parallelo per una solida cerchia di committenti. La documentazione, nei casi di maggiore complessità, comprende schizzi e diverse successive stesure di progetto, documentazione fotografica degli stadi di avanzamento dei lavori, fino all’opera completata, oltre che corrispondenza con committenti, fornitori e consulenti.
L’archivio conserva, nella serie “Scritti e conferenze”, una articolata documentazione dell’evoluzione delle tematiche di ricerca di Marta Lonzi. Il libro L’architetto fuori di sé , pubblicato nel 1982, è il primo risultato di un percorso di ricerca sul processo “reale e non sublimato” che le varrà inviti per conferenze, seminari di sperimentazione e corsi di progettazione soprattutto all’estero. Inizia infatti una densa stagione di presentazione e di dibattito, in diverse facoltà di Architettura italiane e straniere sul tema “Che cosa è per una donna creare?”. Spesso alle conferenze segue un coinvolgimento didattico in corsi o seminari: così a Berlino, prima all’IBA nel 1987 quindi all’Hochschule der Kunste (1989); e poi Malaga (1993), di nuovo Strasburgo (1993-94), Toledo (1994), La Coruña (1994-95). In Italia rientrerà con un incarico universitario soltanto nel 2005, al Master Restauro del moderno del Politecnico di Milano. Il tema delle periferie urbane, in particolare di quelle romane, sarà oggetto di continui approfondimenti e sfocerà nel progetto elaborato per Pietralata poi fatto proprio dalle associazioni di base del quartiere, pubblicato in Del Sistema Direzionale Orientale, Prototipi, Milano 1997 quindi in Roma è da salvare. Pietralata New York Istanbul , Prototipi, Milano, 1999. Il punto di approdo di tante esperienze e ricerche è il libro Autenticità e progetto pubblicato da Jaca Book nel 2006.
Queste attività sono documentate con diverse e successive stesure dei testi, corrispondenza con interlocutori entro e fuori le istituzioni accademiche, materiale iconografico delle varie tematiche affrontate, rassegne stampa di studio da quotidiani, periodici e libri.
È presente una ricca documentazione dell’attività didattica a Strasburgo, che include la sbobinatura e la successiva traduzione delle lezioni con gli interventi degli studenti.
Particolarmente interessanti, tra la corrispondenza e la documentazione raccolta, le tracce di una significativa rete “di genere” europea nell’ambito dell’architettura e dell’ambiente.
Sono presenti anche i materiali del Corso sperimentale di preparazione urbanistica organizzato ad Arezzo dal Centro studi della fondazione Olivetti nel 1965 e i documenti INU 1965-66, incluso il contributo a più mani che sfocerà nell’elaborato vincitore del Premio Olivetti 1966 La città nuova, insieme a M. Cusmano, B. Gabrielli, R.
Mazzanti, R. Rozzi.
La serie “Design” raggruppa la documentazione relativa ai progetti di oggetti estrapolati dall’architettura d’interni e alla conduzione di Antithesis, una società editrice di design e una galleria omonima aperta nel 1986 in via Margutta a Roma. Sotto questa sigla Marta Lonzi produce una serie di mobili, lampade e oggetti, alcuni dei quali realizzati per le ristrutturazioni di case e di uffici progettati a partire dal 1970. Emblematica è la lampada AL70, un lume con segni grafici di Carla Accardi, concepito per la ristrutturazione dell’appartamento dell’artista nel 1970 poi inserito nel catalogo Antithesis nel 1988.
In archivio è presente una ricca documentazione fotografica dei prodotti, parte della quale realizzata appositamente per il catalogo. Per alcuni lumi anche disegni e informazioni tecniche, mentre per la maggior parte dei mobili si trovano in questa sezione solo disegni schematici, con il rimando ai progetti originari.
Ampia la sezione di corrispondenza con fornitori ed eventuali distributori dei prodotti; inoltre sono documentate tutte le fasi di realizzazione del catalogo, e l’inaugurazione della galleria. Sono presenti anche elaborati di concorso degli anni ’60 e un progetto di barca, di cui Marta Lonzi aveva disegnato gli interni, e due primissimi lavori di
grafica.
La serie “Fotografie di viaggi e architetture” raccoglie immagini (su diapositiva) di numerosi viaggi compiuti in Italia e all’estero (Tunisia, Marocco, Brasile, Stati Uniti, Russia, Spagna, Portogallo…). Si tratta di viaggi di studio e di svago, accomunati dalla medesima attenzione all’architettura, al paesaggio e all’ambiente.
La serie “Scritti su Marta Lonzi”raccoglie i testi, per lo più articoli pubblicati su riviste Italiane e straniere qui conservate integre ed estratti da pubblicazioni a lei riferiti. Di particolare rilievo il portfolio in corso di montaggio da parte della stessa Lonzi, costruito alternando materiali a stampa (estratti da cataloghi, riviste) a stampe fotografiche e riproduzioni di disegni per documentare i suoi lavori principali.
La serie “Femminismo” conserva solo parte dei documenti relativi alla partecipazione al gruppo Rivolta femminile e alla successiva attività della casa editrice omonima creata all’inizio degli anni 70 con sede a Milano. Anche dopo la prematura scomparsa, nel 1982, della sorella Carla, continua insieme alle altre componenti del gruppo milanese a occuparsene, presentandone l’attività in diverse fiere internazionali dell’editoria femminista. La militanza è scandita dai contributi pubblicati negli anni ’70: “Diritti della mia soggettività”, in La presenza dell’uomo nel femminismo (con Anna Jaquinta, Carla Lonzi), Scritti di Rivolta femminile, Milano 1978, dalla cura editoriale della produzione poetica di Carla (C. Lonzi, Scacco ragionato, Poesie 1958-1963, a cura di Marta Lonzi, Anna Jaquinta, Scritti di Rivolta femminile, Milano 1985), infine dalla monografia Diana: una femminista a Buckingham Palace, Scritti di Rivolta femminile, Milano 1998. In archivio sono conservate copie degli ultimi due titoli e di parte del catalogo di Scritti di Rivolta femminile, la vasta documentazione da lei raccolta per il libro su Lady Diana. Inoltre è presente la corrispondenza con diverse interlocutrici dal 1973 al 2001.
Storia archivistica
L’archivio Marta Lonzi è depositato presso la Fondazione Badaracco dal 2017. Una prima parte dell’archivio è stato ritirato presso un’abitazione degli eredi, a Gaiole in Chianti, condizionato in 30 scatole, senza inventario. Una seconda parte è stata consegnata nel novembre 2018: 15 faldoni di documenti e 70 tubi contenenti disegni e tavole di progetto, senza inventario. I documenti erano conservati in quello che è stato l’ultimo studio di Marta Lonzi e si presentavano prevalentemente raccolti in faldoni ordinati, in parte, secondo criteri da lei stessa definiti: secondo cioè un ordinamento cronologico per quel che riguarda “Progetti e Concorsi”, integrati dai tubi raccoglitori; un ordinamento tematico per la parte degli Scritti.
L’ordinamento dei progetti e concorsi non separava i progetti professionali dai progetti di concorso, mentre i progetti esteri sono pervenuti in una sequenza distinta. In fase di riordino si è ritenuto opportuno unificare tutti i progetti, anche quelli esteri in un'unica serie cronologica. Così sono stati integrati nell'ordinamento cronologico alcuni progetti originariamente accorpati per committenza.
Di tutta l’attività progettuale l’archivio conservava distinta, per quel che riguarda la documentazione grafica, tavole in eliocopia (ripiegate) riferite alle stesure finali dei progetti (sovente integrate da schizzi e disegni in piccolo formato) conservate nei faldoni e tavole in originale (su carta da lucido e da spolvero), oltre a riproduzioni su supporti sintetici (radex, poliestere ecc.) e schizzi e disegni in formati diversi, conservati in tubi di cartone.
Questi ultimi sono stati consegnati nell’autunno 2018 (una settantina, corrispondenti a una cinquantina di progetti): tavole, disegni e schizzi su supporti diversi (carta da lucido e da spolvero, poliestere ecc.) che si presentavano in molti casi con gravi problemi di conservazione.
La documentazione fotografica è pervenuta in parte in un raggruppamento separato di buste suddivise per progetti (prevalentemente stampe e negativi) e in parte raccolta insieme ai fascicoli cartacei (soprattutto le diapositive). È stata mantenuta la necessaria separazione di questa tipologia di documenti anche per la necessaria ricondizionatura in supporti predisposi per la conservazione secondo gli standard vigenti.
Una sezione a parte riguardava l’attività della Galleria Antithesis (1986-1990) e del marchio omonimo di edizioni di design, che comprendeva anche alcuni progetti ripresi o elaborati per l’occasione.
La documentazione più personale, come corrispondenza con famigliari e amici e le fotografie personali, era raccolta, senza alcun ordine, in scatole o in buste con qualche indicazione.
Nel primo sopralluogo effettuato presso la casa di famiglia erano stati individuati documenti e libri disposti in scaffali di una libreria, e diversi materiali contenuti in scatole di cartone a terra relativi a temi e storia del femminismo e a Rivolta femminile e Carla Lonzi. Sull’argomento sono pervenuti a Fondazione Badaracco solo i materiali conservati negli scaffali della libreria: diverse copie di due dei libri curati da Marta Lonzi e pubblicati da Rivolta femminile, parte del catalogo di Scritti di Rivolta femminile e documentazione da lei raccolta per il libro su Lady Diana. Inoltre è presente la corrispondenza con diverse interlocutrici dal 1973 al 2001.
Nel rispetto dell’impostazione originaria, si è deciso di privilegiare l’unità di progetto, cui sono state ricondotte tutte le tipologie dei materiali (documenti, materiali grafici e fotografie). Nell’ordinamento inventariale quindi ciascuna unità è costituita da: sottofascicoli della documentazione cartacea (pervenuta in scatole), da fascicoli e sottofascicoli della documentazione fotografica e dal sottofascicolo relativo agli elaborati grafici originali (titolo convenzionale).
Per quanto riguarda le collocazioni si segnala che la documentazione fotografica è conservata in scatole predisposte per i materiali fotografici suddivise in due raggruppamenti: negativi e stampe (segnatura con sigla FNS) e diapositive (segnatura con sigla FD). Gli “Elaborati grafici originali” sono conservati in cassettiera metallica e in tubi (per i disegni con misure non compatibili con le misure della cassettiera), con segnatura EG.
Si è scelto di creare un indice dei nomi citati (corrispondenti, collaboratori a progetti, committenti e altri), degli enti (in particolare università straniere ed enti di architettura e urbanistica), dei toponimi (luoghi dei progetti e dei viaggi).
L'inventario è stato realizzato con l'applicativo web open source Archimista ed è a cura di Maria Rosaria Moccia e Raffaella Poletti.
La serie "Documenti personali" contiene per lo più la corrispondenza e le fotografie. La corrispondenza è costituita da lettere delle sorelle e della madre (con anche alcune minute di lettere di Marta), dal carteggio con il marito Giancarlo Mibelli per gli anni 1960-1976, da lettere e cartoline di amici, fra cui rilevante il carteggio con l'amica Anna Cioli. Le fotografie sono presenti in forma frammentaria e comprendono alcuni ritrattti di Marta, fotografie con i figli in vacanza o in altre situazioni, fotografie con amici e di amici in diversi contesti. Tra le fotografie due fascicoli riguardano Carla Accardi con foto prevalentemente di sue opere (i rotoli e la tenda) e Pietro Consagra con foto di sue opere ambientate nello studio milanese con la presenza di Carla Lonzi e altri contesti. Alcuni documenti di questa serie sono esclusi dalla libera consultazione sulla base della normativa vigente.
Marta Lonzi partecipa a numerosi concorsi d'architettura e di urbanistica in Italia e all'estero, a partire dalla metà degli anni ’60 (Concorso per il teatro Comunale di Cagliari, 1965), fino ai primi anni 2000 (Concorso per la realizzazione di un parcheggio nell'area ex SITA, Siena, 2003; Concorso per la sistemazione e valorizzazione della piazza I Ottobre, Santa Maria Capua Vetere, 2006). Alcune di queste proposte scandiscono tappe fondamentali nella sua ricerca: così il Concorso per il parco urbano del Porto Navile e della Manifattura Tabacchi a Bologna, 1984; il Concorso di idee per il riassetto di piazzale Matteotti e l'utilizzo dell'area dell'ex-Macello e sue adiacenze a Vicenza; il Concorso Internazionale per idee e progetto preliminare per la riqualificazione e sistemazione del Borghetto Flaminio a Roma, 1994-95, come è documentato dalla ripetuta ricorrenza nell’archivio. Dei progetti di concorso si ritrova una documentazione a volte ricchissima, con appunti, studi, foto di sopralluoghi, schizzi, fino a elementi del modello, oltre ovviamente alle proposte concorsuali e alla corrispondenza con colleghi e consulenti.
In parallelo svolge incarichi professionali di progettazione di edifici, di ristrutturazione architettonica e restauro, in Italia e all'estero (Maiorca, Vienna, Berlino) per una solida cerchia di committenti, sovente pubblicati su riviste italiane e estere. La documentazione, nei casi di maggiore complessità, comprende schizzi e diverse successive stesure di progetto in originale e in copie, documentazione fotografica degli stadi di avanzamento dei lavori, fino all’opera completata, oltre che corrispondenza con committenti, fornitori e consulenti.
Il libro L’architetto fuori di sé, pubblicato nel 1982, è il primo risultato di un percorso di ricerca sul processo "reale e non sublimato" che le varrà inviti per conferenze, seminari di sperimentazione e corsi di progettazione soprattutto all’estero. Inizia infatti una densa stagione di presentazioni e di dibattito, in diverse facoltà di Architettura italiane e straniere sul tema "Che cosa è per una donna creare?". Spesso alle conferenze segue un coinvolgimento didattico in corsi o seminari: così a Berlino, prima all’IBA nel 1987 quindi all’Hochschule der Kunste (1989); e poi Malaga (1993), di nuovo Strasburgo (1993-94), Toledo (1994), La Coruña (1994-95). In Italia rientrerà con un incarico universitario soltanto nel 2005, al Master "Restauro del moderno" del Politecnico di Milano.
Il tema delle periferie urbane, in particolare di quelle romane, sarà oggetto di continui approfondimenti e sfocerà nel progetto elaborato per Pietralata poi fatto proprio dalle associazioni di base del quartiere, pubblicato in Del Sistema Direzionale Orientale, Prototipi, Milano 1997 quindi in Roma è da salvare. Pietralata New York Istanbul, Prototipi, Milano, 1999. Il punto di approdo di tante esperienze e ricerche è il libro Autenticità e progetto pubblicato da Jaca Book nel 2006.
L’archivio conserva articolata documentazione dell’evoluzione delle tematiche di ricerca: diverse e successive stesure dei testi per scritti e conferenze, corrispondenza con interlocutori entro e fuori le istituzioni accademiche, corredo iconografico delle varie tematiche affrontate, rassegne stampa di studio da quotidiani, periodici e libri. È presente una ricca documentazione dell’attività didattica a Strasburgo, che include la sbobinatura e la successiva traduzione delle lezioni con gli interventi degli studenti.
Particolarmente interessanti, tra la corrispondenza e la documentazione raccolta, le tracce di una significativa rete "di genere" europea nell’ambito dell’architettura e dell’ambiente.
Sono presenti anche i materiali del Corso sperimentale di preparazione urbanistica organizzato ad Arezzo dal Centro studi della fondazione Olivetti nel 1965 e i documenti INU 1965-66, incluso il contributo a più mani che sfocerà nell’elaborato vincitore del Premio Olivetti 1966 La città nuova, insieme a M. Cusmano, B. Gabrielli, R. Mazzanti, R. Rozzi.
Nel 1986 Marta Lonzi apre Antithesis, una socità editrice di design e una galleria omonima in via Margutta a Roma. Sotto questa sigla produce una serie di mobili, lampade e oggetti, alcuni dei quali realizzati per le ristrutturazioni di case e di uffici progettati a partire dal 1970. Emblematica è la lampada AL70, un lume con segni grafici di Carla Accardi, concepito per la ristrutturazione dell’appartamento dell’artista nel 1970 poi inserito nel catalogo Antithesis nel 1988.
In archivio è presente una ricca documentazione fotografica dei prodotti, parte della quale realizzata appositamente per il catalogo. Per alcuni lumi anche disegni e informazioni tecniche, mentre per la maggior parte dei mobili si trovano in questa sezione solo disegni schematici, con il rimando ai progetti originari.
Ampia la sezione di corrispondenza con fornitori ed eventuali distributori dei prodotti; inoltre sono documentate tutte le fasi di realizzazione del catalogo, e l’inaugurazione della galleria. Sono presenti anche elaborati di concorso degli anni ’60 e un progetto di barca, di cui Marta Lonzi aveva disegnato gli interni, e due primissimi lavori di grafica.
La serie documenta, per lo più con diapositive, i numerosi viaggi e le architetture di luoghi a partire dal 1963 fino agli anni '90. I viaggi in diversi paesi, dall'Europa, all'Africa, agli Stati Uniti e al Sud America, documentano prevalentemente le architetture. Sono quindi un importante riferimento alla cultura e agli interessi architettonici dell'autrice.
La serie raccoglie testi su Marta Lonzi, per lo più articoli pubblicati su riviste italiane e straniere qui conservate integre o estratti da pubblicazioni. Di particolare rilievo il portfolio in corso di montaggio da parte della stessa Lonzi, costruito alternando materiali a stampa (estratti da cataloghi, riviste) a stampe fotografiche e riproduzioni di disegni per documentare i suoi lavori principali.
All’inizio degli anni 70 Marta Lonzi partecipa alla creazione della casa editrice Scritti di Rivolta femminile con sede a Milano. Anche dopo la prematura scomparsa, nel 1982, della sorella Carla, continua insieme alle altre componenti del gruppo milanese a occuparsene, presentandone l’attività della casa editrice in diverse fiere internazionali dell’editoria femminista. La militanza è scandita dai contributi pubblicati negli anni ’70: "Solidarietà ideologica e coscienza distinta" in E' già politica (con M. G. Chinese, C. Lonzi, A. Jaquinta), Scritti di Rivolta femminile, Milano 1977; "Diritti della mia soggettività", in La presenza dell’uomo nel femminismo (con Anna Jaquinta, Carla Lonzi), Scritti di Rivolta femminile, Milano 1978, dalla cura editoriale della produzione poetica di Carla (C. Lonzi, Scacco ragionato, Poesie 1958-1963, a cura di Marta Lonzi, Anna Jaquinta, Scritti di Rivolta femminile, Milano 1985), infine dalla monografia Diana: una femminista a Buckingham Palace, Scritti di Rivolta femminile, Milano 1998. In archivio sono conservate copie degli ultimi due titoli e di parte del catalogo di Scritti di Rivolta femminile, la vasta documentazione da lei raccolta per il libro su Lady Diana. Inoltre è presente la corrispondenza con diverse interlocutrici dal 1973 al 2001.
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